Sono pericoloso anche da morto…

In breve

Il muso di un serpente a sonagli è dotato di recettori termici in grado di percepire la radiazione infrarossa, ovvero il calore proveniente da un essere vivente dotato di una propria temperatura corporea.
Lo scopo di queste “antenne termiche”? Poter catturare le prede anche nella completa oscurità. Ma attenzione questa loro peculiarità potrebbe farci correre dei seri rischi!

Fig. 1

Western Diamondback Rattlesnake (Crotalus atrox) in New Mexico

Mi presento

Salve, sono un crotalo adamantino occidentale (Crotalus atrox), il più conosciuto dei serpenti a sonagli, appartenente alla famiglia delle Viperidae, che vivono nel nord del continente americano.

Il mio veleno o quello di altri amici crotali danneggia i tessuti intorno al morso e produce alterazioni delle cellule del sangue, impedendo la coagulazione e creando danni ai vasi sanguigni.

Tutte queste alterazioni possono causare anche emorragie interne, insufficienza cardiaca, respiratoria e renale.

I tuoi sintomi dopo aver subito un mio morso

Il mio morso dà subito dolore, ma non sempre inietto veleno; un segno della presenza di veleno è la fuoriuscita di liquido dalla ferita che lascio.

Dopo 30-60 minuti sulla tua pelle compaiono arrossamento e tumefazione che nel giro di qualche ora si diffondono in tutto l’arto (gamba o braccio che sia).

Il veleno provoca ecchimosi della cute 3-6 ore dopo il morso e la tua pelle diventa tesa, discromica con vescicole, spesso piene di sangue…

Ti sale la febbre, senti i brividi, probabilmente molta debolezza, forse svieni, sudi hai nausea, vomito e diarrea…

Possono comparire anche difficoltà respiratorie e, in alcuni casi, se sei sfortunato avverti anche dolore toracico.

Alcune ore dopo il mio morso, puoi presentare cefalea, offuscamento della vista, abbassamento delle palpebre e bocca secca.

Insomma, direi che il mio veleno è piuttosto potente! Ti puoi salvare solo se ti somministrano l’antidoto, che contiene anticorpi in grado di neutralizzare gli effetti tossici del veleno. E ovviamente l’efficacia dipende dalla tempestività con cui vieni curato!

Tutto ciò per spiegarti che non si possono accarezzare i serpenti come me, anche quando sono morti. Sì hai letto bene: sono in grado di colpire anche se morto da un po’, circa mezz’ora. Come è possibile?

Ti spiego…

É capitato che un mio lontano parente abbia colpito la mano di una persona che con imprudenza cercava di raccoglierlo dopo averlo ucciso.

L’imprudenza, se accompagnata all’ignoranza, fa sempre danni.

L’evoluzione ci ha consentito di sviluppare alcuni sensi particolari; due forellini tra gli occhi e le narici servono da sensori di radiazione termica, ossia recettori di onde elettromagnetiche infrarosse. La Natura ci ha dotato di tale dispositivo per consentirci di catturare e uccidere le nostre prede anche nell’oscurità più completa.

Mi spiego meglio, quando un animale, come un topo, passa vicino alla nostra testa, l’irraggiamento termico proveniente dal topo, attiva i nostri sensori provocando un’azione di riflesso che avviene anche se siamo morti! Non è magia, semplicemente il sistema nervoso continua a funzionare ancora per un po’.

Cosa fare, quindi, per dare una degna sepoltura ad un povero serpente?

Rimuovilo con delicatezza usando un bastone, così dicono gli esperti.

Bibliografia / Sitografia

Halliday-Resnick-Walker, Fondamenti di Fisica – Meccanica e Termodinamica, vol.1, Bologna, Zanichelli, 2015

https://it.wikipedia.org/wiki/Crotalus_atrox

 

Crediti fotografici

Immagine 1:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d7/Crotalus_atrox_USFWS.jpg/800px-Crotalus_atrox_USFWS.jpg?20061125234219