Caspita… è più veloce di quanto sembri!

In breve

Questa pagina propone una riflessione sul concetto di velocità. 

Confrontando un’esperienza di moto verticale e un movimento su strada, si giunge alla conclusione che l’uomo non abbia ancora interiorizzato l’idea di velocità per i moti che avvengono su  piani orizzontali. 

Le riflessioni di Toraldo di Francia, grande fisico, filosofo e accademico italiano del secolo scorso, e l’uso di formule cinematiche del moto uniformemente accelerato rendono tutti più consapevoli dell’importanza del rispetto dei limiti di velocità.

Fig. 1

 

Decisamente poco prudente fare una foto  così…!!

Ma senza esagerare cosa risponderesti alla seguente domanda:

 

Ti lasceresti cadere a testa in giù dall’altezza di soli 10 cm?

 

Probabilmente no, una simile richiesta suggerisce una sensazione di pericolo. Eppure la velocità con cui raggiungeresti il suolo sarebbe di soli 5 km/h, che corrisponde alla velocità di una camminata rapida!

A maggior ragione nessuna persona, nel pieno delle proprie facoltà mentali, deciderebbe di lasciarsi cadere dal quinto piano di un palazzo, solo per provare una nuova sensazione!

 

Lo sai che…

Saltando da un gradone di 1,6 m, ad esempio, si tocca terra con una velocità di circa 20 km/h, la velocità di un cicloturista.

 

Da dove arriva quest’ultima informazione?

Il moto di caduta è un moto uniformemente accelerato, ovvero un moto caratterizzato da un’accelerazione costante. Sul pianeta Terra, trascurando gli attriti, l’accelerazione con cui  un corpo  cade è di 9,81 m/s 2 . La legge fisica utile per ricavare la velocità di impatto di un corpo in caduta, con partenza da fermo, è

Analizziamo un’altra situazione.

Per arrivare al suolo con una velocità di 50 km/h, corrispondente a circa 14 m/s, bisogna cadere dal terzo piano di una casa. Verifichiamo!

Se vale la relazione

allora, con una formula inversa, si può calcolare l’altezza corrispondente:

E sostituendo i valori numerici otteniamo

altezza che corrisponde effettivamente al terzo piano di un palazzo, contando anche il piano terra.

E adesso prova a rispondere:

Ti lasceresti cadere da quella altezza?

Immagino di no, il fatto è che tantissime persone sfrecciano su motociclette, auto, camion a velocità ben superiori ai 50 km/h, limite di velocità nei centri urbani.

 

Perché quando siamo in auto non percepiamo la stessa sensazione di pericolo?

Giuliano Toraldo di Francia (Firenze, 17 settembre 1916 – Firenze, 26 aprile 2011), che è stato un grande fisico, filosofo e accademico italiano, ha pubblicato molti lavori tradotti in diverse lingue in cui si è occupato di fisica matematica, di ottica, di microonde, di laser, di meccanica quantistica, di elettrodinamica, di fondamenti della fisica, di epistemologia, di informatica. 

È stato sempre interessato alla filosofia e alla riflessione sulla natura delle cose e la constatazione che ben pochi filosofi conoscono la fisica lo indusse, nel 1970, a tenere un corso di “Fondamenti di fisica” alla Facoltà di Lettere e Filosofia, corso seguito con molto interesse da tanti studenti e ripetuto per altri due anni. 

Nei suoi scritti ricorda che la specie umana non ha ancora interiorizzato il senso del pericolo connesso con la velocità, perché i suoi movimenti, con mezzi di trasporto veloci, sono parte di una storia iniziata da troppo poco tempo.

Nella scala dei tempi l’uomo sa da circa duecentomila anni cosa significhi cadere in verticale da un albero o da una montagna, mentre è solo da poco più di un secolo che ha iniziato a sperimentare le conseguenze di un urto in velocità contro un ostacolo.

Questa è  la “storia naturale” della nostra sensazione di velocità che ci conduce a sottostimare gli effetti di questa grandezza fisica nei nostri abituali spostamenti con auto, moto ecc.

Un po’ di velocità!

Leggi ora con attenzione questa tabella:  

 

Ricordiamoci che un urto a tali velocità produce gli stessi effetti di una caduta da quelle altezze!

Le analisi che vengono fatte sugli incidenti stradali affermano che l’eccesso di velocità è il principale problema della sicurezza in strada; infatto risulta essere la causa principale nel 30% circa degli incidenti mortali e contribuisce ad aumentare notevolmente il rischio di provocare un sinistro stradale.

Circa il 40-50% dei conducenti supera il limite di velocità consigliato e il 10-20% viaggia a una velocità superiore di 10 km/h al limite consentito.

L’eccesso di velocità non soltanto aumenta i rischi, ma accresce anche la probabilità di riportare lesioni gravi o mortali in caso di incidente.

Dal rapporto sulla sicurezza stradale della Commissione Europea emerge che non esiste una soluzione univoca a questo problema.

È necessario muoversi su più fronti, quali una migliore progettazione delle strade, indicazioni chiare dei limiti di velocità e programmi di educazione stradale per i conducenti.

I limiti di velocità devono essere  indicati chiaramente e, soprattutto, devono rispecchiare la funzione della strada, le caratteristiche del traffico e la progettazione.

 

Rispettiamo quindi le regole, la vita è un bene prezioso da difendere in ogni occasione! 

 

Bibliografia / Sitografia

Halliday-Resnick-Walker, Fondamenti di fisica, IV edizione vol. 1, 2015, Zanichelli Bologna

https://bibliofe.unife.it/SebinaOpac/resource/UFE0631715  Motus vivendi La sicurezza fra scienza ed educazione, Formule nel traffico, FIAT PER LA SCUOLA, Ministero dei Lavori Pubblici, 1999  

 

Crediti fotografici